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L’armadio è pieno di vestiti ma ogni volta non si sa cosa mettere e sul pianeta si comprano indumenti che hanno una durata di vita sempre più breve. La moda è sempre più veloce e varia, i prezzi più accessibili. Negli ultimi due decenni, secondo Greenpeace le vendite di indumenti sono passate da 1 trilione di dollari del 2002 a 1.8 trilioni nel 2015 e nel 2025 raggiungeranno i 2.1 trilioni. Tutto questo ha un costo ambientale altissimo.
Ad 1 kilogrammo di prodotti tessili corrispondono 23 kilogrammi di gas serra. Si stima che la fashion industry sia responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio con un impatto ambientale maggiore del totale di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo.
Secondo gli studi dell'Agenzia Europea dell'Ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nell'UE nel 2017 hanno generato circa 654 kg di emissioni di CO2 per persona. Ciò è dovuto prevalentemente all’utilizzo di fibre sintetiche poco sostenibili. La fibra sintetica più utilizzata è il poliestere. La sua produzione emette nell’atmosfera particelle e gas come CO2, idrocarburi e ossido di azoto. La sua produzione così come il suo smaltimento avviene principalmente in Asia. Nel solo 2015 l’utilizzo del poliestere ha prodotto un ammontare di gas serra equivalente a quello di ben 185 centrali a carbone.
La produzione tessile richiede l'impiego dei terreni adibiti alla coltivazione del cotone e di altre fibre ma soprattutto l’utilizzo di molta acqua.
Per realizzare una maglia di cotone occorrono 2.700 litri di acqua dolce corrispondente al fabbisogno d’acqua di una persona per due anni e mezzo. Si stima che l'industria tessile e dell'abbigliamento abbia utilizzato globalmente 79 miliardi di metri cubi di acqua nel 2015.
Ogni secondo che passa viene smaltito l'equivalente di un camion carico di vestiti pressoché nuovi che finiscono in discarica o bruciati. Milioni di tonnellate di indumenti inquinano due volte: sia in fase di produzione sia in fase di smaltimento.
Numeri impietosi che ci fanno capire come sia necessario ricercare la sostenibilità nello shopping e nella moda.
Ecco perché IWO.
IWO non è solo un marketplace. IWO è un pensiero e un’idea di sostenibilità integrata nella moda. IWO è il luogo dove indumenti in ottime condizioni, di alta qualità e delle migliori marche trovano nuova vita a seguito di un processo di totale sanificazione.
IWO elimina lo scarto, differenzia le fonti di approvvigionamento di materia, fa vivere più a lungo i prodotti di consumo e ne massimizza il valore. Nelle nostre attività operative cerchiamo di ridurre al minimo gli scarti, utilizziamo packaging sostenibile e in ragione della visione etica dell’attività di impresa doniamo a chi ne ha più bisogno una quantità di indumenti proporzionale a quella venduta.
Per IWO la sostenibilità è al centro dell’agire. Tutti i giorni ci impegniamo per garantire al cliente una selezione di capi della migliore qualità insieme ad una customer experience di eccellenza.
IWO si propone di agire nell’ottica degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) emanati dall’ONU nell’Agenda 2030 nonché dei 10 principi del commercio equo emanati dalla World Fair Trade Organisation.
Se state cercando un modo per rendere il vostro guardaroba più sostenibile o più in generale di fare qualcosa per il pianeta, sappiate che lo shopping più etico e sostenibile è quello second hand.
IWO veste la migliore versione di te. Con te disegniamo la migliore versione del mondo. Insieme salviamo il pianeta.
